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VENDITORI PORTA A PORTA: I RAGGIRI CONTINUANO. ADICO SEGUE IN MEDIA TRE CASI A SETTIMANA

Dopo un 2017 da record (ovviamente negativo), anche il 2018 è cominciato all’insegna dei “raggiri” da parte dei venditori porta a porta, raggiungendo una media di 3 casi a settimana.

Come l’anno passato anche il 2018 non inizia bene per quanto riguarda i “raggiri” dei venditori porta a porta. La novità di questi primi mesi dell’anno, però, è che tra la moltitudine dei prodotti venduti ora si possono trovare anche libri, oltre che accessori e prodotti per la casa. Anche i nomi della aziende coinvolte in questa tipologia di vendita totalmente scorretta a volte cambiano, ciò che non cambia però è la tecnica che usano. Il venditore si presenta a casa della “vittima” una prima volta, proponendo un catalogo da firmare e spiegando che si tratta solo di una formalità; dopo qualche tempo, e comunque sempre oltre le due settimane durante le quali è possibile richiedere il recesso per i contratti stipulati al di fuori dei locali commerciali, si ripresenta spiegando sfacciatamente che la volta prima era stato firmato un contratto e che ora è necessario procedere con i primi acquisti.

Dal 2015 Adico ha seguito decine di casi risolvendoli praticamente tutti. Il presidente dell’Adico Carlo Garofolini commenta:

“Il nostro ufficio legale contesta alle varie aziende il vizio del consenso da parte dell’acquirente facendo tirare un sospiro di sollievo soprattutto a donne, per lo più anziane, che quando ci chiamano sono disperate, a dimostrazione di quanto spietata sia questa metodologia di vendita porta a porta. Il 99% dei casi ha ottenuto una soluzione rapida e positiva, anche con la restituzioni della relativa caparra. La faccenda si complica se viene coinvolta una finanziaria ma anche in questo caso il problema può essere risolto”.

L’associazione Adico, dunque, invita le “vittime” di questo raggiro a contattare la segreteria allo 041-5349637 (aperta dal lunedì al venerdì con orario 9-13 e 15-19) per fissare il prima possibile un appuntamento con il proprio ufficio legale.

Fonte: Adico

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ASSEGNI PRIVI DELLA DICITURA “NON TRASFERIBILE”: LA SAGA DELLE MAXISANZIONI CONTINUA

La saga delle maxisanzioni per la mancata dicitura “non trasferibile” sugli assegni staccati da vecchi libretti non si è ancora conclusa.

Da un po’ di mesi si è scatenata una polemica per quanto riguarda la mancata dicitura “non trasferibile” sugli assegni staccati da vecchi libretti. L’organizzazione Adico, che da un paio di mesi sta seguendo decine di vittime di una norma antiriciclaggio del tutto sproporzionata, sta ricevendo in questi ultimi giorni richieste d’aiuto e d’assistenza anche da parte di chi ha incassato l’assegno, in particolare da parte di sportellisti di istituti di credito sparsi su tutto il territorio.

Riguardo a questi ultimi avvenimenti il presidente dell’Adico Carlo Garofolini dichiara che, visto il boom di chiamate da parte di chi ha riscosso l’assegno, si suppone che a queste persone le lettere da parte dei nuclei antiriciclaggio siano arrivate dopo rispetto a chi ha emesso l’assegno e a chi lo ha ricevuto. In altre parole, per ogni dimenticanza, le vittime diventano tre e a ognuna lo Stato chiede 6 mila euro come oblazione per evitare una sanzione che può variare dai 3 mila ai 50 mila euro. La questione è davvero grottesca, anche perché i soggetti coinvolti in tutta Italia sono addirittura migliaia. Garofolini, inoltre, afferma che da luglio le sanzioni per questa dimenticanza si sono inasprite in modo sproporzionato. Per quasi tutti i cittadini che sono incappati nella multa è possibile tracciare i movimenti e confermare che non c’è stato alcun riciclaggio. Tramite l’ufficio legale dell’Adico i soci hanno presentato una memoria difensiva che dovrà essere analizzata dagli uffici competenti. L’organizzazione si augura, però, che il Mef rimedi a tale problema il prima possibile, emanando l’annunciato provvedimento che rende la sanzione sostenibile, com’era prima di luglio.

Noi, assieme al gruppo facebook “maxisanzioni per assegno privo del non trasferibile” creato da un multato di Foligno, Gianluigi Aquilini”, dichiara il presidente dell’organizzazione, “stiamo facendo una forte pressione mediatica perché si rimedi a una situazione che sta mettendo in gravissime difficoltà intere famiglie. Siamo convinti che verrà trovata una soluzione equa, anche se il Mef continua a inviare lettere con maxisanzioni a destra e manca, creando panico soprattutto nelle persone più anziane le quali sono le vittime predestinate, dato che in casa hanno spesso vecchi libretti non recanti la dicitura “non trasferibile””.

Fonte: Adico

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