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ECOHOUSE: TECNOLOGIE PER IL RISPARMIO ENERGETICO A VERONA

Con ECOHOUSE le tecnologie per il risparmio energetico sono in mostra alla fiera di Verona durante la biennale Legno&Edilizia.

Esordio per ECOHOUSE, esposizione di materiali e tecnologie per la sostenibilità e il risparmio energetico nell’edilizia, in contemporanea a Legno&Edilizia, 11^ mostra internazionale sull’impiego del legno nell’edilizia, dal 7 al 10 febbraio 2019 in Fiera a Verona.

“Attraverso una sintesi delle innovazioni di un settore strategico per le economie di famiglie, imprese ed enti oltre che per l’ambiente, ECOHOUSE si rivolge a progettisti, installatori, imprenditori edili e ristrutturatori” spiega Ado Rebuli, presidente di Piemmeti SpA la società di Veronafiere che organizza la biennale.

Il direttore di Piemmeti, Raul Barbieri, precisa che a darle vita, sui 25.000 m² dei due padiglioni, saranno aziende di primo piano nell’edilizia ecosostenibile, nelle tecnologie efficienti per il comfort ambientale, nelle energie rinnovabili e nella domotica.

ECOHOUSE gode del patrocinio dei principali enti e associazioni del settore: Coordinamento FREE (Fonti Rinnovabili ed Efficienza Energetica), ENEA, FIRE (Federazione Italiana per l’Uso Razionale dell’Energia), Kyoto Club, Italia Solare, Legambiente AIEL (Associazione Italiana Energie Agroforestali).

Anche grazie alla loro collaborazione, visitatori ed espositori di Legno&Edilizia ed ECOHOUSE potranno contare su un ricco programma di convegni, a partire dall’evento di inaugurazione promosso in cooperazione con il Coordinamento FREE sulla nuova direttiva europea per l’efficienza energetica in edilizia.

Le principali aziende espositrici presenti all’evento

Tra le varie aziende presenti all’esposizione vi sarà la torinese Asja Ambiente Italia SpA specializzata in energia verde ed efficienza energetica, la quale presenterà Totem, un micro cogeneratore adatto al residenziale.

L’udinese Evoluthion srl porterà invece un innovativo sistema di climatizzazione a basso consumo.

Saranno presenti, inoltre, l’altoatesina Finstral SpA, uno dei principali costruttori di finestre in Europa, la multinazionale tedesca Fronius che presenta sistemi di accumulo di energia, inverter e software per rendere più efficiente l’impianto fotovoltaico e la multinazionale milanese Vortice SpA, specializzata in aspiratori-ventilatori e climatizzatori.

A partecipare vi saranno anche le industrie che con le tecnologie energetiche più sofisticate consentono grandi risparmi in tema di riscaldamento e di emissioni. Tra queste la maceratese Laminox, la vicentina Nordica Extraflame, la Palazzetti di Pordenone, la Solarfocus di Bolzano, con stufe e caldaie a pellet.

Da segnalare, infine, la presenza del Venetian Green Building Cluster, la nuova rete innovativa regionale che da fine 2018 riunisce oltre 80 produttori veneti del comparto edile impegnati nella trasformazione green del settore.

Per maggiori informazioni consultare il sito di: Legna&Edilizia

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stagione dei termosifoni_consigli di enea

È ORA DI ACCENDERE I TERMOSIFONI: UTILI CONSIGLI PER RISPARMIARE

La stagione dei termosifoni è ormai alle porte: l’agenzia nazionale Enea propone una lista di utili consigli volti a risparmiare pur mantenendo calda la nostra casa.

In buona parte d’Italia è arrivato il momento di accendere i termosifoni. Per quanto riguarda i condomini con impianto centralizzato da quest’anno c’è un’importante novità: ogni appartamento dovrà dotarsi di contabilizzatori del calore e termovalvole per regolare la temperatura di ogni unità. Lo scopo di questa misura è il risparmio energetico. Ma se vogliamo mantenere calda la nostra casa ci sono anche altri accorgimenti che possiamo prendere. Ed è l’agenzia nazionale Enea a stilare un elenco di consigli utili:

– Fare manutenzione agli impianti. È la regola numero uno, sia per motivi di sicurezza sia per evitare sanzioni: un impianto ben regolato – spiega Enea – consuma e inquina meno. Chi non effettua la manutenzione del proprio impianto rischia una multa a partire da 500 euro.

– Controllare la temperatura degli ambienti. D’inverno la nostalgia per l’estate, con le sue vacanze al mare, è tanta. Ma non per questo bisogna riprodurre dentro casa il clima di agosto. Scaldare troppo la casa fa male alla salute e alle tasche: la normativa consente una temperatura fino a 22 gradi, ma ne bastano già 19 per stare bene. Enea ricorda che per ogni grado abbassato il risparmio sui consumi di combustibile va dal 5 al 10%.

– Rispettare gli orari. A seconda delle sei zone climatiche, il tempo massimo in cui i termosifoni possono restare accesi cambia. Sforare questi limiti è vietato.

– Installare pannelli riflettenti tra muro e termosifone. “È un trucco semplice ma molto efficace per ridurre le dispersioni di calore” spiega l’agenzia.

– Schermare le finestre. Soprattutto quando fa buio, e le temperature si abbassano, è meglio abbassare le tapparelle o tende pesanti. Il principio è semplice: se si crea una barriera tra l’infisso e l’ambiente esterno, si riduce la dispersione termica.

– Fare il check-up alla casa. Se la casa, nonostante i mille accorgimenti, continua ad essere fredda, può essere il caso di fare un controllo strutturale. “Se la costruzione è stata completata prima del 2008 – spiega Enea – probabilmente non rispetta le attuali normative sul contenimento dei consumi energetici”. In quel caso un tecnico può consigliarci di isolare le pareti o sostituire gli infissi. Tra un’abitazione di classe energetica E e una di classe A la differenza di consumi è abissale: si possono arrivare a pagare 1000 euro in meno l’anno. Per sostituire gli infissi si possono sfruttare gli ecobonus, che prevedono la detrazione fiscale del 65%.

– Impianti di riscaldamento innovativi. Se le spese per il riscaldamento sono troppo alte, si può valutare di cambiare l’impianto con uno di nuova generazione. Enea fa diversi esempi: ci sono le nuove caldaie a condensazione o a biomasse, le pompe di calore, o con impianti integrati dove la caldaia è alimentata con acqua preriscaldata da un impianto solare termico e/o da una pompa di calore alimentata con un impianto fotovoltaico. Anche per queste soluzioni sono previste detrazioni fiscali: del 65% in caso di intervento complessivo di riqualificazione energetica o del 50% per una semplice ristrutturazione edilizia.

– Termosifoni liberi. Può sembrare banale, ma è un errore che facciamo in molti: mettere un mobile troppo vicino ai termosifoni, o utilizzare i radiatori per asciugare la biancheria porta a disperdere molto calore.

– Cronotermostati. Sono dispositivi elettronici che consentono di regolare temperatura e tempo di accensione in modo da mantenere l’impianto in funzione solo quando si è in casa. Applicare valvole termostatiche. Come abbiamo visto, dal 30 giugno 2017 questa non è più una scelta. Le valvole però ci permettono di concentrare il calore dove ce n’è davvero bisogno, tenendo spenti i caloriferi in stanze che utilizziamo meno spesso.

Fonte: Adico

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Bonus condizionatori 2016: le spese detraibili

L’acquisto è agevolato con la detrazione fiscale del 50% ovvero, in casi particolari, anche con la detrazione fiscale del 65%.

Ci stiamo avvicinando alla bella stagione: quale miglior investimento dell’acquisto di un condizionatore con pompa di calore per difenderci dalla calura che i metereologi prevedono per quest’estate?

Tale acquisto (sia nella casistica di acquisto ex novo che nella mera sostituzione del precedente condizionatore) è agevolato con la detrazione fiscale del 50% ovvero, in casi particolari, anche con la detrazione fiscale del 65%. Non solo: l’acquisto del condizionatore rientra anche nel bonus mobili e grandi elettrodomestici.

Non tutti i soggetti, però, sono ammessi alla detrazione. Possono accedere al beneficio, infatti, solamente il proprietario, il nudo proprietario, il locatario e il comodatario (previa registrazione del contratto di comodato), il titolare di un diritto reale di godimento sull’immobile (circolare n. 57/E/1998 e circolare n. 121/E/1998).

Inoltre, per perfezionare i pagamenti, è necessario utilizzare il modello di bonifico specifico per le detrazioni fiscali, con applicazione della ritenuta obbligatoria. Se l’acquisto del condizionatore avviene nell’ambito della detrazione per l’acquisto del bonus mobili e grandi elettrodomestici è ammessa la detrazione anche se il pagamento è avvenuto con carte di credito e di debito (circolare n. 29/E/2013). Inoltre, una recentissima disposizione dell’Agenzia delle Entrate (circolare n. 7/E/2016) ha previsto, sempre per i pagamenti rientranti nel bonus mobili e grandi elettrodomestici, l’utilizzo del modello di bonifico ordinario.

È inoltre importante verificare se il regolamento edilizio comunale prevede qualche specifica autorizzazione amministrativa per l’effettuazione di tale intervento; solamente nel caso in cui non sia prevista alcuna documentazione particolare, ai fini della detrazione è necessario predisporre apposita dichiarazione sostitutiva dell’atto di notorietà resa ai sensi dell’art. 47 del D.P.R. 28 dicembre 2000, n. 445, in cui sia indicata la data di inizio dei lavori ed attestata la circostanza che gli interventi di ristrutturazione edilizia posti in essere rientrano tra quelli agevolabili, pure se i medesimi non necessitano di alcun titolo abilitativo, ai sensi della normativa edilizia vigente.

LE VIE DI ACCESO ALLE DETRAZIONI

Veniamo ora alle “vie di accesso” alla detrazione del costo dell’impianto.
La prima modalità di “accesso” consiste nel mero acquisto del condizionatore senza nessun intervento di ristrutturazione particolare; questo è il caso in cui nell’immobile sia già predisposto l’impianto di condizionamento, ma manchi proprio il condizionatore. Ebbene, tale acquisto è agevolato con il recupero del 50% del costo sostenuto nel corso dei 10 anni successivi, recupero che viene effettuato materialmente con la compilazione della dichiarazione dei redditi annuale e l’applicazione della relativa detrazione. In questo caso il pagamento deve avvenire con il bonifico specifico per le detrazioni fiscali ed è necessario conservare, oltre alla specifica documentazione, anche la scheda tecnica del prodotto.

La seconda “via di accesso” consiste nel collegare l’acquisto del condizionatore all’intervento di ristrutturazione edilizia effettuato nell’immobile. Tale è il caso in cui il proprietario (o uno dei soggetti ammessi alla detrazione come sopra individuati) abbia effettuato un determinato intervento per il quale è prevista la detrazione per le ristrutturazioni edilizie e abbia acquistato un condizionatore con pompa di calore.

In questo caso è necessario effettuare il pagamento mediante il bonifico recante la normativa di riferimento, la causale relativa ai lavori, il codice fiscale del beneficiario della detrazione e la partita IVA o il codice fiscale del rivenditore. Inoltre deve essere conservata tutta la documentazione necessaria.

La terza “via di accesso” è quella prevista dal bonus mobili e grandi elettrodomestici, che è quella più agevole per i compratori, in quanto è possibile sostenere il costo del condizionatore sia con carte di credito sia con carte di debito (circolare n. 29/E/2013). Ulteriore novità: se si rientra in tale detrazione, non è più necessario perfezionare il pagamento attraverso bonifico specifico, in quanto è sufficiente il bonifico ordinario (circolare n. 7/E/2016).

Tuttavia, per poter accedere al beneficio, bisogna aver sostenuto almeno un intervento di ristrutturazione edilizia a decorrere dalla data del 26 giugno 2012, data dalla quale si applica la maggiore detrazione del 50% (si ricorda, infatti, che fino a tale data la detrazione per le ristrutturazioni edilizie prevedeva una aliquota del 36%).Per meglio comprendere tale “logica” facciamo un semplice esempio: un proprietario decide di mettere a norma l’impianto elettrico della sua abitazione nel mese di luglio 2014. Tale intervento beneficia della detrazione del 50% in quanto è una manutenzione straordinaria prevista dall’art. 3 lett. b) D.P.R. n. 380/2001, il cui onere è detraibile con la percentuale del 50%; lo stesso proprietario potrà applicare la detrazione del 50% per l’acquisto del condizionatore, in quanto ha rispettato il requisito posto dall’art. 16, comma 2 del decreto legge n. 63/2016.Un altro esempio: supponiamo che la stessa persona abbia effettuato la messa a norma dell’impianto elettrico nel mese di maggio 2012 (periodo nel quale era in vigore la percentuale del 36%); ebbene, in questo caso, la detrazione per l’acquisto del bonus mobili non si applica, in quanto non vi è il requisito di aver sostenuto almeno un intervento per il quali si applichi la maggiore percentuale di detrazione per il bonus ristrutturazioni.

L’ultima “via di accesso” per l’acquisto del condizionatore è invece quella più probante ai fini documentali; si tratta infatti di certificare l’effettivo risparmio energetico (quindi siamo nell’ambito della detrazione del 65%) che si verrebbe a generare nel caso in cui il condizionatore con pompa di calore venisse utilizzato in sostituzione dell’impianto di condizionamento preesistente per il condizionamento estivo e invernale dell’immobile. Cosa significa tutto questo? Il condizionatore deve essere l’unica fonte di riscaldamento per la casa, in quanto deve sostituire integralmente il precedente impianto di riscaldamento.

In tale caso, la consueta documentazione da raccogliere per poter accedere alla detrazione per l’acquisto del condizionatore (bonifici, fatture, autorizzazioni comunali, scheda tecnica del produttore) deve essere integrata con la comunicazione all’Enea e l’asseverazione del tecnico abilitato che certifica tale risparmio; in alternativa all’asseverazione del tecnico abilitato, nel caso di impianti di potenza elettrica nominale non superiore a 100 kW, si allega la certificazione del produttore che attesta il rispetto dei medesimi requisiti.

Marco Beacco – Centro Studi CGN

Fonte: quifinanza.it

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