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bollette corrente prescrizione da 5 a 2 anni

BOLLETTE ELETTRICHE: LE PRESCRIZIONI PASSANO DA 5 A 2 ANNI

A partire da marzo, in seguito a un provvedimento della nuova legge di bilancio 2018, gli operatori di energia elettrica non potranno più calcolare crediti a proprio favore per conguagli che vanno indietro nel tempo per più di due anni.

Sul fronte bollette, dopo una serie di cattive notizie, ne arriva finalmente una buona: la prescrizione per le bollette dell’energia elettrica passa da cinque a due anni. Il provvedimeno, contenuto nella legge di bilancio 2018, è stato reso operativo dalla recente delibera dell’Autorità, l’Arera.

In pratica, gli operatori di energia elettrica non potranno più mandare fatture con conguagli relativi a periodi superiori ai due anni. Una prescrizione “breve” che dà ragione alle tante battaglie combattute contro le cosiddette bollette pazze, per lo più fatture dagli importi strepitosi frutto appunto di riconteggi da parte dell’azienda la quale, appunto, fino a oggi poteva calcolare crediti a proprio favore andando indietro nel tempo fino a 5 anni.

Carlo Garofolini, presidente dell’Adico, così commenta questo successo: “Abbiamo avuto modo di raccontare più volte i drammi di persone, spesso anziane, che sono venute da noi con bollette pazzesche. Stiamo parlando di somme che possono andare da alcune migliaia di euro fino anche a 40, 50 mila euro. Con le nostre diffide abbiamo segnalato sempre anche all’Autorità tutte le anomalie riscontrate. Quasi sempre, fra l’altro, il nostro ufficio legale ha trovato degli errori in questi nuovi conteggi, costringendo l’operatore a stornare cifre importanti, se non l’intera somma richiesta, a favore del nostro cliente. Siamo molto soddisfatti di questo provvedimento”.

Nel nuovo regime rientrano tutte le bollette della luce con scadenza successiva al primo marzo. Nel caso in cui l’operatore non abbia fatturato o abbia fatturato un conguaglio per un periodo molto esteso, il cliente avrà quindi diritto a pagare solo gli ultimi 24 mesi.

Fonte: Adico

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fatturazione mensile bollette telefoniche aprile 2018

FATTURAZIONE MENSILE DELLE BOLLETTE: QUALI NOVITÀ?

Le compagnie di telecomunicazioni saranno obbligate a partire da aprile a tornare alle bollette mensili e a far pagare ai clienti 12 mesi all’anno anziché 13, ma la spesa totale annua non diminuirà.

Entro aprile tutte le compagnie telefoniche dovranno adeguarsi alla nuova legge: ecco i dettagli e l’impatto della decisione sui nostri portafogli.

La novità è semplice: le bollette arriveranno ogni mese per 12 mesi, invece che ogni quattro settimane, modalità che dava origine a una bolletta in più all’anno. Ma quali sarà l’impatto reale sulle nostre tasche? Ci sarà un effettivo risparmio?

Non illudiamoci di risparmiare: sembra che il costo della tredicesima bolletta verrà spalmato sulle altre dodici. Le bollette da 28 giorni avrebbero portato un aumento delle fatture dell’8,6%, un rialzo che potrebbe essere mantenuto tornando alla base mensile. Sembra infatti che l’associazione di categoria delle imprese della tecnologia e dell’informazione stia sostenendo le telco sottolineando come le tariffe italiane siano tra le più basse in Europa.

La legge in questione stabilisce delle regole riguardo i tempi, ma non riguardo le tariffe, che ogni operatore può adeguare a piacimento. Insomma, le compagnie possono abbassare il bundle (“pacchetto” di servizi inclusi in una determinata offerta commerciale) di una tariffa, possono farla crescere in modo da coprire il «gap» del mese mancante, oppure possono riformulare completamente l’offerta.

I due maggiori operatori di telefonia mobile, Vodafone e Tim, hanno creato siti web dedicati al cambio delle tariffe. Vodafone ha annunciato che manterrà il costo annuale identico e lo dividerà in 12 e non 13 pagamenti; tutti i clienti interessati riceveranno una comunicazione in fattura e potranno recedere dal contratto o passare ad altro operatore senza penali entro 30 giorni dalla ricezione della comunicazione, specificando come causale del recesso “modifica delle condizioni contrattuali”.

Wind-Tre applicherà il costo del singolo rinnovo solo 12 volte l’anno, con una sostanziale diminuzione dei costi, ma anche del monte minuti e traffico dati associati. Le nuove tariffe partiranno ad aprile per Wind, da fine marzo invece per Tre.

Fonte: Corriere della sera

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detrazioni immobili legge di bilancio 2018

DETRAZIONI PER LA CASA: LEGGE DI BILANCIO 2018

Nella nuova Legge di Bilancio 2018 sono presenti importanti detrazioni fiscali per gli immobili, prorogate o introdotte ex novo.

Anche quest’anno la Finanziaria ha introdotto, o prorogato, interessanti detrazioni fiscali per gli immobili. Ecco una semplice e utile guida con tutti i bonus per la casa contenuti nella legge di Bilancio 2018.

– Bonus ristrutturazione

La legge di Bilancio 2018 ha prorogato anche per l’anno in corso gli incentivi fiscali per i lavori di ristrutturazione edilizia. Il cosiddetto bonus ristrutturazione è pari a una detrazione Irpef del 50% per un tetto massimo di spesa di 96.000 euro.

La detrazione è valida per i lavori avviati a partire dal 1º gennaio, mentre a partire dal 1 º gennaio 2019 si tornerà alla detrazione prevista dalla norma del TUIR, ovvero un bonus irpef del 36% per un limite massimo di 48mila euro.

Ad usufruire del bonus ristrutturazioni può essere, oltre al proprietario dell’immobile anche: il nudo proprietario; titolare di un diritto reale di godimento, locatario o comodatario; socio di cooperative divise e indivise; soggetto che produce redditi in forma associata, per cui società semplici o imprese familiari, l’imprenditore individuale, ma solo per l’imprenditore non strumentale o merce.

I lavori per i quali sarà possibile accedere ai benefici fiscali sono quelli già previsti per il 2017. Chi usufruisce del bonus per le ristrutturazioni edilizia, analogamente a quanto avviene per l’ecobonus e per il sismabonus, dovrà inviare all’Enea, per via telematica, alcune informazioni sugli interventi effettuati. L’autorità effettua un monitoraggio per valutare l’impanto dei lavori di ristrutturazione sul risparmio energetico. Le informazioni ricevute saranno poi rielaborate e inviate al Ministero dello Sviluppo economico.

– Le novità sull’ecobonus

La legge di Bilancio 2018 ha riconfermato per tutto l’anno in corso la detrazione per le spese relative ad interventi di riqualificazione energetica degli edifici. Ma ci sono delle novità: a partire dal 2018 gli interventi di sostituzione di impianti di climatizzazione invernale con impianti dotati di caldaie a condensazione hanno una detrazione pari al 50% delle spese sostenute, nel caso in cui il nuovo impianto sia dotato di caldaia a condensazione con efficienza almeno pari alla classe A di prodotto, prevista dal regolamento delegato (Ue) n. 811/2013 della Commissione, del 18 febbraio 2013. La detrazione sarà invece pari al 65% delle spese sostenute nel caso in cui:

  • il nuovo impianto sia dotato di caldaia a condensazione con efficienza almeno pari alla classe A di prodotto, prevista dal regolamento delegato (Ue) n. 811/2013 della Commissione, del 18 febbraio 2013, e siano contestualmente installati, sistemi di termoregolazione evoluti, appartenenti alle classi V, VI oppure VIII della comunicazione della Commissione 2014/C 207/02;

  • il nuovo impianto sia dotato di apparecchi ibridi, costituiti da pompa di calore integrata con caldaia a condensazione, assemblati in fabbrica ed espressamente concepiti dal fabbricante per funzionare in abbinamento tra loro.

Esclusi definitivamente dall’agevolazione gli interventi di sostituzione di impianti di climatizzazione invernale con impianti dotati di caldaie a condensazione con efficienza inferiore alla classe A di prodotto.

La detrazione è pari al 65% delle spese sostenute anche per l’acquisto e posa in opera di generatori d’aria calda a condensazione.

– Le novità sul bonus mobili

La legge di Bilancio 2018 ha prorogato di un anno, fino al 31 dicembre 2018, la detrazione al 50% per le spese relative all’acquisto di mobili e di elettrodomestici di classe non inferiore ad A+ (A per i forni), entro il limite di spesa di 10.000 euro.

La detrazione spetta solo in connessione agli interventi di ristrutturazione edilizia iniziati a decorrere dal 1° gennaio 2017. Per avere l’agevolazione è necessario realizzare una ristrutturazione edilizia (e usufruire della relativa detrazione), sia su singole unità immobiliari residenziali sia su parti comuni di edifici, sempre residenziali.

Il bonus mobili può essere richiesto per un importo massimo di 10.000 euro di spesa. L’agevolazione consiste in una detrazione del 50% del costo sostenuto, da ripartire in 10 rate tra gli aventi diritto. Per beneficiare dello sconto fiscale sarà necessario inserire le spese sostenute nella dichiarazione dei redditi.

Il limite dei 10.000 euro riguarda la singola unità immobiliare, comprensiva delle pertinenze, o la parte comune dell’edificio oggetto di ristrutturazione. Il contribuente che esegue lavori di ristrutturazione su più unità immobiliari avrà diritto più volte al beneficio.

– Cedolare secca al 10%

Nella legge di Stabilità 2018 è contenuta la proroga anche per il biennio 2018-2019 della cedolare secca al 10% per gli affitti a canone concordato. Alle locazioni di mercato si applica invece l’aliquota standard del 21%.

La cedolare ridotta si applica, secondo quanto chiarito dall’Agenzia delle Entrate, ai “contratti di locazione che, oltre a essere riferiti a unità immobiliari ubicate nei comuni con carenze di disponibilità abitative (Bari, Bologna, Catania, Firenze, Genova, Milano, Napoli, Palermo, Roma, Torino e Venezia, nonché i comuni confinanti con gli stessi e gli altri comuni capoluogo di provincia) e negli altri comuni ad alta tensione abitativa individuati dal Comitato interministeriale per la programmazione economica (Cipe), siano stipulati a canone concordato sulla base di appositi accordi tra le organizzazioni della proprietà edilizia e degli inquilini (articolo 9, comma 1, Dl 47/2014)”.

Il contratto di locazione a canone concordato è caratterizzato da un canone calmierato, a differenza del canone libero che dipende dai prezzi di mercato. Tale tipologia può essere utilizzata per i contratti a uso abitativo, a uso transitorio e per gli studenti universitari. Riguarda le abitazioni di proprietà dei privati concesse in locazione a privati, studenti e cooperative/enti senza scopi di lucro.

Nel contratto di locazione a canone concordato il canone non può superare un tetto massimo stabilito da accordi territoriali tra le principali organizzazioni dei proprietari e degli inquilini. La durata del contratto di locazione a canone concordato può essere di 3 anni + 2 di rinnovo (o 3) per le abitazioni; di 6 mesi fino a 3 anni per gli studenti universitari; di 1 mese fino a 18 mesi per i contratti transitori.

– Le novità sul sismabonus

La legge di Bilancio 2018 ha previsto una nuova ipotesi di detrazione maggiorata per gli interventi sulle parti comuni degli edifici condominiali finalizzati congiuntamente alla riduzione del rischio sismico e alla riqualificazione energetica, limitatamente alle zone sismiche 1, 2 e 3.

Il sismabonus, innanzitutto, sarà in vigore fino al 2021. La detrazione è del 50% per gli interventi di ristrutturazione ai fini del miglioramento o dell’adeguamento antisismico e per la messa in sicurezza degli edifici.

Ma da quest’anno il sismabonus potrà essere unificato all’ecobonus per gli interventi di riqualificazione dei condomini. Nel caso di interventi congiunti di riqualificazione energetica e sismica, la detrazione viene unificata all’80 o 85% (in base al grado di riduzione del rischio sismico).

La misura della detrazione è dell’80% in caso di passaggio a una classe di rischio inferiore e dell’85% in caso di passaggio di due classi di rischio. La detrazione è ripartita in dieci quote annuali e si applica su un ammontare delle spese non superiore a 136.000 euro moltiplicato per il numero di unità immobiliari del condominio.

– Le novità sul bonus verde

Per il 2018 è prevista una detrazione dall’Irpef lorda pari al 36% delle spese sostenute, nel limite massimo di 5.000 euro, per la sistemazione a verde di aree scoperte private di edifici esistenti, unità immobiliari, pertinenze o recinzioni, impianti di irrigazione e realizzazione pozzi; per la realizzazione di coperture a verde e di giardini pensili. Gli interventi devono essere eseguiti su unità immobiliari a uso abitativo.

La detrazione – ripartita in dieci quote annuali costanti e di pari importo nell’anno di sostenimento delle spese e in quelli successivi – spetta ai contribuenti che possiedono o detengono, sulla base di un titolo idoneo, l’immobile sul quale sono effettuati gli interventi e che hanno sostenuto le relative spese.

Il pagamento delle spese, per poter usufruire della detrazione, deve essere effettuato attraverso strumenti idonei a consentire la tracciabilità delle operazioni.

Il cosiddetto bonus verde spetta anche per le spese sostenute per interventi eseguiti sulle parti comuni esterne degli edifici condominiali, fino a un importo massimo complessivo di 5.000 euro per unità immobiliare a uso abitativo. Ad avere diritto alla detrazione, in questo caso, è il singolo condòmino nel limite della quota a lui imputabile a condizione che la stessa sia stata effettivamente versata al condominio entro i termini di presentazione della dichiarazione dei redditi.

– Detrazione affitto studenti fuori sede 2018

Nella legge di Bilancio approvata dal Parlamento per il 2018 sono presenti importanti novità anche per gli studenti fuori sede.

Con le modifiche ai commi 23 e 24, sono previste detrazioni per i canoni di affitto degli studenti fuori sede:

  • anche nel caso in cui l’Università sia ubicata in un comune appartenente alla stessa provincia di residenza, purché i due comuni siano distanti almeno 100 km.

  • anche nell’ipotesi in cui l’Università sia ubicata in un comune di residenza distante almeno 50 km se gli studenti sono residenti in zone montane o disagiate

Le agevolazioni sono concesse per i periodi d’imposta in corso al 31 dicembre 2017 e al 31 dicembre 2018, con un tetto di spesa massima di 2633 euro l’anno. Le ulteriori condizioni che determinano la possibilità di usufruire del beneficio sono state chiarite dall’Agenzia delle Entrate.

– Le novità sulle polizze assicurative sulle calamità naturali

La legge di Bilancio 2018 ha reso detraibili le assicurazioni contro il rischio di eventi calamitosi stipulati sulle singole abitazioni. In particolare, è stata introdotta una detrazione Irpef del 19% relativa ai premi per assicurazioni aventi per oggetto il rischio di eventi calamitosi stipulate relativamente a unità immobiliari a uso abitativo.

Le stesse polizze sono interamente esenti dall’imposta sulle assicurazioni. Le due misure agevolative si applicano solo per le nuove polizze stipulate a decorrere dal 1° gennaio 2018.

– Detrazione Iva 50% acquisto casa da costruttore

Nella legge di Stabilità 2018 non è avvenuta nessuna proroga dell’agevolazione Iva sull’acquisto di una casa “verde”, in classe A o B. Ad usufruire dell’agevolazione sono però gli acquirenti di un immobile che hanno stipulato il rogito entro il 31 dicembre 2017. L‘agevolazione consiste in una detrazione Irpef pari al 50% dell’Iva pagata al momento dell’acquisto dell’unità immobiliare, e va ripartita in 10 quote annuali. La detrazione può essere operata fino a concorrenza dell’IRPEF lorda.

Per usufruire della detrazione è importante: che l’immobile sia destinato ad uso residenziale, sia di classe energetica A o B, sia ceduto da un’impresa costruttrice, o di ripristino/ristrutturatrice. La detrazione spetta anche se l’immobile è costruito da più di cinque anni, purché l’impresa abbia manifestato l’opzione per la relativa imposizione.

Fonte:  Idealista

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agevolazioni famiglie figli 2018

LEGGE DI BILANCIO 2018: LE AGEVOLAZIONI PER FIGLI E FAMIGLIA

Con il nuovo anno arrivano anche le agevolazioni della legge di bilancio: più possibilità di risparmiare su tasse, strumenti musicali e affitti per chi ha figli che vanno a scuola o all’università; è prevista anche un’agevolazione sugli ausili didattici per i disturbi di apprendimento.

Detrazione per metro, treni e scuolabus.

Da gennaio torna la detrazione per gli abbonamenti a metro, bus, treni regionali e interregionali. L’agevolazione diventa strutturale, quindi senza più scadenza, ed è riconosciuta su un importo massimo di 250 euro per contribuente, comprese le spese per i figli a carico. Possibile quindi detrarre anche lo scuolabus. Con le nuove norme, inoltre, quando gli abbonamenti vengono pagati o rimborsati dal datore di lavoro, le somme non concorrono più a formare il reddito di lavoro dipendente, per cui il bonus non fa crescere le tasse.

Detrazione per gli studenti con disturbi di apprendimento.

Esordio di una nuova agevolazione per chi ha figli con una diagnosi certificata di disturbo specifico dell’apprendimento (Dsa). Si tratta di una detrazione del 19% per le spese di acquisto di strumenti e sussidi tecnici e informatici che favoriscono la comunicazione verbale e l’apprendimento delle lingue straniere. Lo sconto Irpef è riconosciuto fino al termine della scuola secondaria di secondo grado, anche in caso di studenti maggiorenni. Non ci sono limiti di spesa sui quali applicare l’agevolazione.

Bonus per l’acquisto di strumenti musicali.

Buone notizie, poi, per chi ha figli iscritti ai licei musicali, ai corsi preaccademici, ai conservatori di musica e agli istituti superiori di studi musicali. Per il 2018, infatti è confermato il bonus del 65%, fino ad un massimo di 2.500 euro, per l’acquisto di uno strumento musicale nuovo. Lo sconto sullo strumento viene applicato direttamente dal rivenditore.

Detrazione per l’affitto per studenti fuori sede.

Per gli universitari, invece, con la legge di Bilancio è stato confermata la detrazione per l’affitto per gli iscritti ad atenei distanti almeno 100 chilometri dal comune di residenza e comunque in un’altra provincia. Solo per il 2017 e il 2018, però, gli studenti di comuni montani disagiati potranno usufruire dell’agevolazione anche se l’università si trova a soli 50 chilometri da casa, e nella stessa provincia. Sarà un provvedimento dell’Agenzia delle entrate a indicare l’elenco dei comuni interessati.

Bonus bebè ancora per un anno.

Chi invece aspetta un figlio e ha un reddito Isee entro i 25.000 euro potrà usufruire del bonus bebè anche nel 2018. L’importo è quello attualmente previsto di 960 euro, ma verrà erogato per soli 12 mesi, ossia fino ad un anno di età del bambino o fino ad un anno dall’ingresso in famiglia per i minori adottati.

2019: nuovo tetto di reddito per i figli a carico.

Occorrerà invece attendere un altro anno per poter usufruire delle agevolazioni per i figli che hanno un lavoro precario ma un reddito che supera l’importo annuo di 2.840 euro. La nuova soglia fissata a 4.000 euro, infatti, sarà in vigore dal 1° gennaio 2019. Riguarderà comunque solo i figli fino ai 24 anni di età.

Fonte: Adico

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