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10 solari bio e con un buon inci per l’estate 2016

Creme solari, come sceglierle?

Negli ultimi anni il settore dei prodotti solari per proteggere la pelle dalle scottature ha compiuto numerosi passi avanti, soprattutto per quanto riguarda i prodotti bio. Cosa cambia rispetto ai solari tradizionali?
I prodotti eco e bio scelgono i filtri solari fisici in sostituzione dei filtri chimici di sintesi, in modo da proteggere la pelle senza il ricorso a sostanze indesiderate.

Riducono l’utilizzo dei coloranti, dei conservanti e delle profumazioni sintetiche per limitare i rischi di allergie. Alcuni prodotti eco-bio, sia solari veri e propri che doposole, omettono del tutto le profumazioni, anche naturali, per proteggere le pelli più delicate e sensibili.
Soprattutto se la vostra pelle si scotta facilmente – anche solo dopo un breve lasso di tempo di esposizione al sole senza protezione, come la mia – scegliete con fiducia i solari bio per le pelli più delicate. Noterete subito una differenza sostanziale con i prodotti convenzionali da supermercato che nelle estati precedenti in realtà vi hanno protetto ben poco.

Purtroppo molte creme solari da supermercato sono inquinanti e soprattutto non sono efficaci. Qui trovate le marche dei solari che non hanno superato i test di protezione. Ed ora un piccolo elenco dei prodotti solari bio e con un buon Inci più affidabili. Li potrete acquistare su internet, nelle erboristerie, nei negozi di prodotti biologici e tramite i Gas. Per tutti i solari vale sempre la regola di applicarli spesso sulla pelle, soprattutto se si trascorre un’intera giornata al mare o in piscina.

1) Fitocose

I solari Fitocose contengono pochi ingredienti il più possibile naturali, sono efficaci e hanno un prezzo contenuto. Li abbiamo testati e funzionano. Fitocose propone latte e crema solare ad alta, media e bassa protezione, prodotti per intensificare l’abbronzatura e prodotti adatti ai bambini. Tra i filtri utilizzati troviamo orizanolo e biossido di titanio.

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2) Lavera

Lavera, casa cosmetica con sede in Germania, propone una gamma di prodotti solari che comprendono creme protettive, autoabbronzanti e creme doposole. Non mancano creme solari per bambini e stick protettivi per le labbra. Li abbiamo testati e consigliamo in particolar modo il solare senza profumo a chi soffre di allergie e ha la pelle molto sensibile.

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3) Bjobj

I solari Bjobj, prodotti da Sanecovit, sono certificati Icea e Nickel Tested. Comprendono crema solare bimbi ad alta protezione, crema doposole, crema solare viso antiage e prodotti solari con SPF differente da scegliere a seconda delle proprie esigenze. Tra gli ingredienti vegetali utilizzati troviamo gamma orizanolo, olio di cocco, olio di lino, olio di argan e olio di jojoba.

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4) Tea Natura

Tea Natura propone crema solare, latte doposole e olio solare al Monoi Tiarè, ingrediente naturale che dona ai prodotti il caratteristico profumo dell’estate. Gli schermi solari sono rappresentati soprattutto da ossido di zinco e diossido di titanio. Non contengono conservanti chimici di sintesi, profumi sintetici, coloranti e prodotti di derivazione animale e petrolifera.

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5) Bioearth

La linea solare di Bioearth propone prodotti solari per il viso e per il corpo. Evitano l’utilizzo di ingredienti e filtri solari problematici. Sono adatti sia agli adulti che ai bambini. Tra i principi attivi troviamo olio di canapa, succo di aloe vera, estratto di elicriso e estratto di tè verde, provenienti da agricoltura biologica. Sono senza siliconi, senza parabeni e senza ingredienti di origine animale.

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6) Anthyllis

Anthyllis propone una linea di prodotti solari certificata secondo gli standard eco-bio cosmesi di Icea. Sono senza filtri chimici, che vengono sostituiti dai filtri fisici, come l’ossido di zinco. Sono senza coloranti e non contengono parabeni. Sono adatti a proteggere le persone con disturbi dermatologici causati dalla sensibilizzazione o irritazione da filtri solari chimici presenti nei comuni prodotti.

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7) Alga Maris

I solari della linea Alga Maris comprendono prodotti sia per adulti che per bambini anche ad altissima protezione. Uniscono i principi protettivi delle alghe a quelli dei filtri solari fisici, come il biossido di titanio e l’ossido di zinco. Proteggono dai raggi Uva e Uvb e non appiccicano. Sono certificati Eco-cert e Cosmetique Bio.

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8) Bema

I solari bio Bema non contengono filtri fisici di sintesi. Sono certificati Icea e Nickel Tested. Qui tutti i prodotti solari Bema. Non contengono filtri chimici sintetici, la protezione è affidata a filtri fisici. Comprendono latte solare a bassa, media e alta protezione, anche per bambini, e prodotti doposole.

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9) Cosm-etica

Cosm-etica propone una crema solare a protezione altissima adatta per la pelle dei bambini e per garantire la massima sicurezza anche alle pelli più sensibili. Va applicata generosamente su viso e corpo ogni due ore e dopo il bagno. Contiene aloe, burro di karitè e olio di argan. Non contiene conservanti, nanoparticelle, coloranti e profumi.

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10) Green Energy Organics

I solari Green Energy Organics sono certificati Icea. Non contengono profumi sintetici o oli essenziali, che possono provocare reazioni indesiderate sulla pelle esposta al sole. La linea comprende prodotti solari sia per gli adulti che per i bambini e creme solari anti-age, sempre a base di filtri fisici e con la massima attenzione per la protezione della pelle.

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Fonte: greenme.it

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Consumi: nel 2015 record di crescita del biologico in Italia

I dati, diffusi alla fiera Sana a Bologna, fanno impallidire i consumi nel settore alimentare tradizionale, fermi a un -0,1 nei primi mesi del 2015. Secondo la Coldiretti, si tratta del record di sempre per il nostro paese: +20 nei primi mesi del 2015, per un valore di 2,5 miliardi.

Prosegue senza sosta il boom del biologico in Italia, che ha raggiunto un giro d’affari al consumo superiore ai 2,1 miliardi di euro nel solo canale domestico, senza considerare quindi tutto quello che passa attraverso la ristorazione, i bar, le mense e in generale il food service. Sono questi i dati diffusi a Sana, la fiera del bio che si è chiusa a Bologna con uno straordinario successo: una crescita del 25% degli espositori (giunti a 700), una crescita dei buyer internazionali che ha toccato il 45% in più rispetto all’anno scorso e oltre 4.000 incontri business to business nella lounge riservata da BolognaFiere agli espositori. Secondo la Coldiretti, il fatturato annuale è superiore a 2,5 miliardi di euro, quindi si tratta del record di sempre, 6 volte superiore ai valori degli anni 2000.

Tornando alle cifre del bio, diffuse dall’Ismea, si scopre che a fare la parte del leone sono la Distribuzione moderna (ipermercati, supermercati, discount, libero servizio) con un fatturato nel segmento di circa 855 milioni (il 40% del valore del bio-retail) e le superfici specializzate nella vendita di prodotti biologici che muovono più di 760 milioni di euro (il 35% del totale). Ai restanti canali le stime Ismea attribuiscono un’incidenza complessiva di quasi il 25%, rappresentata per il 10% da mercatini, vendite dirette, gruppi di acquisto solidali (Gas) e e-commerce, per l’8,9% dai negozi tradizionali e per il 5,1% dalle farmacie.

I consumi di alimenti biologici presso la Gdo, spiega ancora l’Ismea, esprimono tassi di crescita molto sostenuti, in evidente controtendenza rispetto alle vendite di prodotti alimentari convenzionali. Dopo aver chiuso il 2014 con un incremento dell’11%, gli acquisti di food bio hanno spiccato il volo nei primi sei mesi dell’anno in corso, facendo registrare un aumento in valore vicino al 20%, che allarga ulteriormente il gap con il trend dell’agroalimentare nel complesso, fermo nello stesso periodo a un +0,1%. I comparti più dinamici si confermano i derivati dei cereali (+28% nella prima metà del 2015) e gli ortaggi freschi e trasformati (+21,8%).

Tra le aree geografiche spicca il ruolo del Nord (che concentra i 2/3 degli acquisti). Spostandoci nello specializzato, Ismea stima una crescita delle vendite di prodotti bio (anche non alimentari) a un tasso medio annuo compreso tra un +12% e un +15% nell’ultimo quinquennio. Presso il canale specializzato le vendite sono costituite per circa l’88% da prodotti alimentari e per il restante 12% da merceologie non food. Tra queste ultime, preponderante è il peso dei prodotti per la cura della persona (10%), mentre risulta ancora limitato il contributo dei prodotti per l’igiene della casa (1,4%) e il pet-care (0,3%). Tra specializzato e Gdo, conclude Ismea, lo spread dei prezzi è del 10%-20%.

Fonte: vita.it

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Vitamine: tutte le proprietà e i cibi che ne contengono di più

Le vitamine sono delle sostanze fondamentali per il nostro benessere che, come avviene per i sali minerali, vanno assunte attraverso l’alimentazione dato che il nostro corpo non è in grado di sintetizzarle.

Spesso però a causa di un’alimentazione sregolata ne siamo carenti e tendiamo a sottovalutare questo fatto non considerando che ciò può comportare invece, a lungo andare, seri problemi di salute. Scopriamo allora meglio le vitamine e soprattutto impariamo quali sono gli alimenti che ne contengono di più.

La prima grande classificazione a proposito di vitamine è quella che vede da una parte le vitamine liposolubili e dall’altra quelle idrosolubili. Le prime (vitamine A, D, E, K) sono solubili esclusivamente nei grassi e l’organismo è in grado di accumulare mentre le seconde sono solubili solo in acqua (vitamina C e gruppo B) e non possono essere accumulate, ad eccezione della B12 che invece viene trattenuta dal fegato. Ne va da sé che quando mangiamo cibi con vitamine liposolubili sarebbe bene associare insieme dei grassi (come ad esempio dell’olio) per assorbirle meglio, mentre nel caso di assunzione di vitamine idrosolubili, è buona cosa associarvi dell’acqua.

Ma vediamole ora nello specifico:

Vitamina A

La vitamina A possiede proprietà antiossidanti e antinfiammatorie, in particolare è molto utile per proteggere la vista dallo stress e da malattie come cataratta e degenerazione maculare. Contrastando i radicali liberi e aiutando il tessuto connettivo a rigenerarsi, questa vitamina agisce anche come un vero e proprio rigenerante cellulare e contribuisce a mantenere in buona salute la pelle. E’ possibile trovare questa vitamina o il suo precursore (il betacarotene) in alimenti comelatte, uova, carote, albicocche, radicchio e verdure arancioni.

Vitamina B1

La vitamina B1 è particolarmente importante per la salute del sistema nervoso e del cervello. Tra le sue funzioni c’è poi quella di aiutare la digestione (in particolare per quanto riguarda i carboidrati) e stimolare l’appetito. La carenza di questa vitamina può causare stanchezza, irritabilità, tachicardia, inappetenza e disturbi di memoria. Le persone che fumano, consumano molti zuccheri o sono sotto stress dovrebbero assumerne di più. La vitamina B1 si trova in particolare nei cereali integrali, germe di grano, lievito di birra, semi e legumi.

Vitamina B2

Questa vitamina del gruppo B è molto importante dato che attiva gli enzimi utili a far partire diverse reazioni all’interno del nostro organismo. In particolare questa vitamina è fondamentale per il metabolismo e la salute di occhi, pelle, unghie e capelli dato che aiuta la respirazione cellulare e la formazione di nuovi globuli rossi nel sangue. La B2 si può trovare in yogurt, lievito di birra, mandorle, cereali integrali e legumi.

Vitamina B3

La vitamina B3 è conosciuta anche come niacina o vitamina PP. Tra le sue principali funzioni c’è il contribuire al metabolismo di grassi, carboidrati e proteine, aiutare nelle sue funzioni il sistema nervoso, migliorare la circolazione e ridurre il colesterolo presente nel sangue. Difficile essere in carenza di questa vitamina dato che si trova in molti alimenti: cereali integrali, semi, legumi, lievito di birra, verdure e frutta.

Vitamina B5

La Vitamina B5 contribuisce al metabolismo energetico del nostro corpo, aiuta il sistema nervoso e insieme alle altre vitamine del gruppo B, contribuisce a mantenere in buona salute il sistema immunitario. Questa vitamina si trova naturalmente presente in tantissimi alimenti tra cui alcuni tipi di pesce, uova, cereali, legumi, broccoli e cavoli.

Vitamina B6

La vitamina B6 regola il sistema nervoso ed è fondamentale per sintetizzare la serotonina,conosciuta come l’ormone del buonumore. Ma sono tante altre le funzioni di questa vitamina tra cui contribuire allo sviluppo dei muscoli, alla produzione di globuli rossi e alla buona salute della pelle. Gli alimenti che la contengono di più sono i cereali integrali, banane, avocado, nocciole, lievito di birra e carote.

Vitamina B8

La vitamina B8 è fondamentale per sintetizzare la vitamina C, mantenere in buona salute pelle, nervi, capelli e alcune ghiandole del nostro corpo. Una carenza si può manifestare con eccessiva caduta dei capelli, apatia, dolori muscolari o anemia. Questa vitamina è naturalmente presente in avena, cavoli, funghi, legumi, riso integrale, lievito di birra e uova.

Vitamina B9

La B9 è più comunemente conosciuta come acido folico ed è fondamentale per far sì che il nostro organismo possa produrre nuove cellule, globuli rossi e per il buon funzionamento del cervello. Si capisce quindi quanto questa vitamina sia importante in gravidanza, previene tra l’altro malformazioni neonatali come la spina bifida. Particolarmente ricchi di B9 sono i seguenti alimenti: lievito di birra, avocado, verdure a foglia verde, riso e legumi. Una carenza di questa vitamina può portare anemia, disturbi di concentrazione o di sonno.

Vitamina B12

La vitamina B12 viene prodotta in natura da alghe, batteri e funghi, ma gli esseri umani non sono in grado di sintetizzarla da soli e dunque è necessario assumerla con l’alimentazione. Questa vitamina contribuisce alla sintesi del DNA e dell’emoglobina ed è fondamentale per tenere ai giusti livelli l’omocisteina, aminoacido che è stato messo in relazione con il rischio di sviluppare alcune gravi malattie. Per le persone onnivore è difficile risultare in carenza di B12 (ad eccezione delle persone anziane), diverso invece il discorso per i vegani a cui è consigliata l’integrazione o attraverso alimenti fortificati o con veri e propri integratori. La B12 si trova infatti principalmente in carne, pesce, uova e latte.

Vitamina C

La vitamina C (acido ascorbico) è una delle vitamine più note, in particolare per la sua capacità di dare forza al sistema immunitario e per le sue proprietà antiossidanti. Tra le sue caratteristiche ci sono poi la capacità di facilitare l’assorbimento del ferro, aiutare la produzione di globuli rossi e la sintesi del collagene che rafforza muscoli, ossa e vasi sanguigni. Gravi carenze di questa vitamina portano allo scorbuto, ma nella nostra società è difficile arrivare a tanto, più probabile invece avere delle carenze meno gravi che possono comportare anemia, lenta cicatrizzazione e fuoriuscite di sangue dal naso. Tra gli alimenti più ricchi di vitamina C ricordiamo uva, peperoni, prezzemolo, fragole, rughetta e agrumi. Per mantenere intatte le proprietà di questa vitamina sarebbe bene consumare frutta e verdura a crudo.

Vitamina D

La vitamina D è fondamentale per la buona salute delle ossa (dato che regola il metabolismo del calcio) del sistema nervoso e del cuore. La sua carenza può portare ad osteoporosi ed anemia, mentre nei bambini al rachitismo. Il modo migliore per assicurarsi la dose giornaliera di questa vitamina è esporsi al sole ogni giorno per 15-20 minuti, in questo modo infatti il nostro corpo riesce a sintetizzarla. Esistono però anche degli alimenti che contengono vitamina D tra questi: pesce, latte e uova.

Vitamina E

La vitamina E è nota soprattutto per le sue proprietà antiossidanti e, dato che aiuta a contrastare l’invecchiamento cellulare, è spesso presente nei prodotti cosmetici anti-age. Una carenza di questa vitamina può portare sensazioni di stanchezza, debolezza e difficoltà a concentrarsi. Gli alimenti che ne contengono di più sono oli vegetali, semi, nocciole, pinoli e mandorle.

Vitamina K

La vitamina K in condizioni di salute viene naturalmente sintetizzata dalla nostra flora intestinale, ma ovviamente si può incorrere in carenze nel caso si assumano antibiotici. La caratteristica più rilevante di questa vitamina sono le sue proprietà antiemorragiche, è utile infatti per la coagulazione del sangue e una sua carenza può provocare epistassi (ovvero fuoriuscita di sangue dal naso) o altri sanguinamenti. La vitamina K è contenuta principalmente negli ortaggi a foglia verde.

Francesca Biagioli

Per acquistare: www.goodplace.it

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Olio extravergine di oliva: diffidare dalle offerte low-cost

L’ olio extra vergine d’oliva in Italia è in serio pericolo.

La sopravvivenza di uno dei prodotti alimentari più benefici per la nostra salute è insidiata da tre pericolose minacce: l’utilizzo diffuso di insetticidi negli uliveti, la guerra dei prezzi e le sue implicazioni, e una legge vigente che non tutela la qualità. E’ indispensabile, dunque, acquisire informazioni e divulgarle per preservare la sua esistenza e quella degli onesti produttori locali legati ad essa.

Questi ultimi, infatti, sono costretti a competere con grandi aziende che non si fanno scrupolo di utilizzare espedienti nocivi per la salute del consumatore. Ma andiamo con ordine.

Una recente indagine dell’A.R.P.A.M. (Agenzia regionale per la protezione ambientale delle Marche) ha confermato una realtà inquietante: in circa 4 su 10 bottiglie d’olio extravergine acquistate in un supermercato si è riscontrata la presenza di pesticidi. Tra questi figura addirittura il Dicofol, un derivato del Ddt, insetticida proibito in Italia nel lontano 1978. Come dimostra un dossier di Legambiente, “Pesticidi nel piatto”, nella maggior parte dei casi, si tratta di antiparassitari, ovvero insetticidi organo fosfati che si caratterizzano per l’essere persistenti e bio accumulabili, con effetti neuro-tossici per l’uomo. Perché, dunque, l’olio con cui cuciniamo e condiamo i nostri alimenti contiene sostanze nocive per la nostra salute? Perché per eliminare i parassiti che si insediano negli uliveti e finiscono per compromettere la produttività del raccolto, alcuni grandi produttori scelgono la via più comoda, economica e, senza dubbio, anche la più dannosa: l’utilizzo di insetticidi. Tuttavia, il buon olivicoltore sa come affrontarli senza ricorrere a sostanze chimiche, che non solo inquinerebbero i suoi prodotti, ma eliminerebbero anche le specie di insetti utili alle piante e all’ecosistema: ad esempio, pianta alberi che favoriscono la nidificazione di uccelli, veri e propri cacciatori di parassiti, ottenendo il duplice risultato di proteggere il proprio raccolto e arricchire la fauna.

Il buon olivicoltore non si ferma qui, ma privilegia la qualità del suo raccolto alla quantità. Per questo realizza la raccolta delle olive nel momento dell’ideale punto di maturazione, garantendo così il perfetto equilibrio fra sapore e grado di acidità. Lo stesso criterio, purtroppo, non viene seguito da alcuni grandi produttori, che al contrario raccolgono le olive soltanto quando queste raggiungono una grandezza tale da generare, attraverso la spremitura, la maggior quantità di olio possibile. La lunga attesa consente di massimizzare la produzione e le vendite, ma implica un elevato grado di acidità. Uno stratagemma, dunque, a discapito della qualità e, pure, responsabile dell’avvio di un circolo vizioso: per dissimulare l’acidità, gli stessi grandi produttori si vedono costretti a impiegare correttori chimici, che compromettono la naturalezza e le qualità benefiche dell’olio. Tale contesto, già di per se complesso, è reso ancora più complicato dalla normativa vigente.

Il regolamento comunitario 1019/2002 prevede infatti l’arbitrarietà di scelta nell’indicazione di provenienza e consente di specificarla sull’etichetta soltanto nel caso in cui la percentuale di olio italiano sia pari o superiore al 75% e la parte residua derivi da un altro Paese UE. Pertanto,si può facilmente supporre che le bottiglie di olio extravergine senza indicazione di provenienza contengano quasi sicuramente quantità considerevoli di olio estero. A suffragare questa ipotesi ci sono le 460.000 tonnellate di olio che l’Italia importa annualmente da Spagna, Turchia, Grecia e Tunisia. Purtroppo parte di tali importazioni è costituita non da oli extravergine, ma da prodotti di bassa qualità, in alcuni casi addirittura nocivi. E sono proprio questi i tipi di olio che, per colpa della legge vigente e di chi se ne approfitta, vengono utilizzati per integrare l’olio extravergine di molte delle bottiglie che troviamo nei supermercati.

Ora siamo in grado di comprendere la realtà che si nasconde dietro le luci delle offerte low costOli extravergine d’oliva a cinque euro, a volte addirittura a due euro, non regalano generosamente qualità, ma ci ammaliano con il loro modico prezzo e celano espedienti dannosi per la nostra salute: pesticidi, correttori chimici, amalgama di oli diversi e mediocri. A farne le spese non è soltanto il consumatore, ma anche il produttore locale onesto, che da sempre opera nel solco della tradizione e nel rispetto dell’ambiente.

Quel produttore locale che, con il suo lavoro quotidiano, ci assicura un prodotto sano e curativo: infatti, il suo olio extravergine d’oliva riduce la percentuale di colesterolo Ldl (quello “cattivo”), i rischi di occlusione delle arterie, il tasso di zucchero nel sangue, previene l’infarto e l’arteriosclerosi, aumenta la secrezione di bile e l’apporto di vitamine importanti. Questo olio ha un costo, e questo costo non è sostenibile se la concorrenza gioca secondo regole sleali all’insaputa del consumatore. Il piccolo produttore locale non ha alternative di fronte a sé: o si adegua alle cattive pratiche o chiude. Informarsi e acquistare con consapevolezza è l’unico modo per salvare lui e noi stessi.

Per acquistare: www.goodplace.it

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