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Tariffe

NUOVE TARIFFE INTERNET CON FATTURAZIONE MENSILE DA 28 A 30 GIORNI

SosTariffe.it ha realizzato un’indagine su come sono cambiate le tariffe internet con il cambio di fatturazione mensile da 28 a 30 giorni per i nuovi e vecchi clienti.

Con il ritorno alla tradizionale fatturazione mensile delle tariffe internet i provider hanno annunciato rincari dei canoni per i clienti già abbonati (dell’8,6% circa) al fine di mantenere la spesa annua costante rispetto al vecchio regime a 28 giorni. Vediamo ora come sono cambiate le tariffe per i nuovi clienti. SosTariffe.it ha analizzato i costi annui delle principali tariffe ADSL e fibra proposte dai provider prima del ritorno alla fatturazione mensile e li ha confrontati con quelli attuali.

Gradualmente, tutti i gestori hanno ultimato entro il 5 aprile il ritorno alla fatturazione sul mese solare. Fino a prima, invece, tutte le promozioni dedicate ai nuovi clienti erano proposte ancora con canoni rinnovati ogni 4 settimane.

SosTariffe.it, nella sua ricerca, suddivide le offerte Internet in Base e Plus: le prime comprendono tariffe senza telefonate oppure con telefonate da fisso a pagamento, mentre le Plus offerte con chiamate da fisso sempre gratis. I costi calcolati si riferiscono al totale pagato sia nel corso del primo anno di attivazione, sia in 3 anni di abbonamento.

Da gennaio, secondo queste rilevazioni, le offerte Base sono diminuite del 3,5%, mentre quelle Plus sono aumentato del 4,3%.

Prendendo in considerazione un periodo di 3 anni si sono registrati alcuni cambiamenti: il prezzo complessivo per le offerte Base è diminuito del 4,4%, mentre per le offerte Plus l’aumento registrato è stato del 3,3%.

Viste le poche diminuzioni (11 euro nel primo anno di attivazione e 43 in 3 anni), chi ha attivato un’offerta solo internet o con chiamate a pagamento può essere interessato a valutare altre opzioni presenti sul mercato. Se si vuole puntare al risparmio, è il momento giusto per valutare altre offerte. Vi segnaliamo che è possibile utilizzare lo strumento di comparazione delle tariffe ADSL e fibra ottica di SosTariffe.it per individuare le offerte Internet casa più convenienti: https://www.sostariffe.it/confronto-offerte-adsl/

Fonte: Adico

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telefonia

ANTITRUST: STOP AI RIALZI DELLE BOLLETTE TELEFONICHE POST 28 GIORNI

Arriva la “sospensione cautelare” dei rialzi delle bollette telefoniche decisi dagli operatori dopo l’arrivo dell’obbligo della fatturazione mensile, a sostituzione di quella a 28 giorni.

A fine gennaio i consumatori hanno denunciato aumenti in bolletta generalizzati fra gli operatori dell’ordine dell’8,6%, verificatosi dopo lo stop alla fatturazione a 28 giorni. In seguito a tale denuncia, l’Autorità Antitrust ha avviato un provvedimento per verificare la sussistenza di un’intesa fra gli operatori quali Tim, Vodafone, Fastweb, e Wind Tre, e la documentazione acquisita durante le ispezioni sembrerebbe confermare l’ipotesi secondo la quale le parti avrebbero comunicato ai propri clienti, quasi contestualmente, che la fatturazione delle offerte e dei servizi sarebbe stata effettuata su base mensile e non più su quattro settimane. L’Antitrust ha quindi bloccato l’aumento che i principali operatori delle compagnie telefoniche avevano deciso nel momento del ripristino della bolletta mensile, invece che ogni 28 giorni.

L’associazione Adico dichiara:

L’Autorità ha ritenuto che la documentazione acquisita durante le ispezioni confermi l’ipotesi istruttoria secondo cui le parti avrebbero comunicato ai propri clienti, quasi contestualmente, che la fatturazione sarebbe stata effettuata su base mensile anziché su quattro settimane, prevedendo al contempo un aumento del canone mensile per distribuire la spesa annuale complessiva su 12 mesi, invece che 13″.

Pertanto, in attesa della conclusione del procedimento, al fine di evitare il prodursi di un danno grave e irreparabile per la concorrenza e per i consumatori, l’Autorità ha adottato misure cautelari urgenti intimando agli operatori di sospendere l’attuazione dell’intesa oggetto di indagine e di definire la propria offerta di servizi in modo autonomo rispetto ai propri concorrenti”.

Secondo l’Associazione dei consumatori, gli aumenti contestuali e di pari importo tolgono alle famiglie e alle imprese le possibilità di abbandonare il proprio operatore per trasferirsi ad un altro, più conveniente. Continua, dunque, il pressing dei Garanti sulle società della telefonia e di Internet. Solo pochi giorni fa, l’Autorità per le Comunicazioni ha ordinato che queste società restituiscano quanto hanno sottratto ai clienti attraverso la fatturazione illegittima, anticipata ogni 28 giorni. La restituzione dovrà avvenire sotto forma di sconto sul canone delle connessioni fisse.

Fonte: Adico

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venditori porta a porta

VENDITORI PORTA A PORTA: I RAGGIRI CONTINUANO. ADICO SEGUE IN MEDIA TRE CASI A SETTIMANA

Dopo un 2017 da record (ovviamente negativo), anche il 2018 è cominciato all’insegna dei “raggiri” da parte dei venditori porta a porta, raggiungendo una media di 3 casi a settimana.

Come l’anno passato anche il 2018 non inizia bene per quanto riguarda i “raggiri” dei venditori porta a porta. La novità di questi primi mesi dell’anno, però, è che tra la moltitudine dei prodotti venduti ora si possono trovare anche libri, oltre che accessori e prodotti per la casa. Anche i nomi della aziende coinvolte in questa tipologia di vendita totalmente scorretta a volte cambiano, ciò che non cambia però è la tecnica che usano. Il venditore si presenta a casa della “vittima” una prima volta, proponendo un catalogo da firmare e spiegando che si tratta solo di una formalità; dopo qualche tempo, e comunque sempre oltre le due settimane durante le quali è possibile richiedere il recesso per i contratti stipulati al di fuori dei locali commerciali, si ripresenta spiegando sfacciatamente che la volta prima era stato firmato un contratto e che ora è necessario procedere con i primi acquisti.

Dal 2015 Adico ha seguito decine di casi risolvendoli praticamente tutti. Il presidente dell’Adico Carlo Garofolini commenta:

“Il nostro ufficio legale contesta alle varie aziende il vizio del consenso da parte dell’acquirente facendo tirare un sospiro di sollievo soprattutto a donne, per lo più anziane, che quando ci chiamano sono disperate, a dimostrazione di quanto spietata sia questa metodologia di vendita porta a porta. Il 99% dei casi ha ottenuto una soluzione rapida e positiva, anche con la restituzioni della relativa caparra. La faccenda si complica se viene coinvolta una finanziaria ma anche in questo caso il problema può essere risolto”.

L’associazione Adico, dunque, invita le “vittime” di questo raggiro a contattare la segreteria allo 041-5349637 (aperta dal lunedì al venerdì con orario 9-13 e 15-19) per fissare il prima possibile un appuntamento con il proprio ufficio legale.

Fonte: Adico

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assegni

ASSEGNI PRIVI DELLA DICITURA “NON TRASFERIBILE”: LA SAGA DELLE MAXISANZIONI CONTINUA

La saga delle maxisanzioni per la mancata dicitura “non trasferibile” sugli assegni staccati da vecchi libretti non si è ancora conclusa.

Da un po’ di mesi si è scatenata una polemica per quanto riguarda la mancata dicitura “non trasferibile” sugli assegni staccati da vecchi libretti. L’organizzazione Adico, che da un paio di mesi sta seguendo decine di vittime di una norma antiriciclaggio del tutto sproporzionata, sta ricevendo in questi ultimi giorni richieste d’aiuto e d’assistenza anche da parte di chi ha incassato l’assegno, in particolare da parte di sportellisti di istituti di credito sparsi su tutto il territorio.

Riguardo a questi ultimi avvenimenti il presidente dell’Adico Carlo Garofolini dichiara che, visto il boom di chiamate da parte di chi ha riscosso l’assegno, si suppone che a queste persone le lettere da parte dei nuclei antiriciclaggio siano arrivate dopo rispetto a chi ha emesso l’assegno e a chi lo ha ricevuto. In altre parole, per ogni dimenticanza, le vittime diventano tre e a ognuna lo Stato chiede 6 mila euro come oblazione per evitare una sanzione che può variare dai 3 mila ai 50 mila euro. La questione è davvero grottesca, anche perché i soggetti coinvolti in tutta Italia sono addirittura migliaia. Garofolini, inoltre, afferma che da luglio le sanzioni per questa dimenticanza si sono inasprite in modo sproporzionato. Per quasi tutti i cittadini che sono incappati nella multa è possibile tracciare i movimenti e confermare che non c’è stato alcun riciclaggio. Tramite l’ufficio legale dell’Adico i soci hanno presentato una memoria difensiva che dovrà essere analizzata dagli uffici competenti. L’organizzazione si augura, però, che il Mef rimedi a tale problema il prima possibile, emanando l’annunciato provvedimento che rende la sanzione sostenibile, com’era prima di luglio.

Noi, assieme al gruppo facebook “maxisanzioni per assegno privo del non trasferibile” creato da un multato di Foligno, Gianluigi Aquilini”, dichiara il presidente dell’organizzazione, “stiamo facendo una forte pressione mediatica perché si rimedi a una situazione che sta mettendo in gravissime difficoltà intere famiglie. Siamo convinti che verrà trovata una soluzione equa, anche se il Mef continua a inviare lettere con maxisanzioni a destra e manca, creando panico soprattutto nelle persone più anziane le quali sono le vittime predestinate, dato che in casa hanno spesso vecchi libretti non recanti la dicitura “non trasferibile””.

Fonte: Adico

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