Lino Toffolo è morto questa notte in seguito a un infarto.
Nato a Murano 81 anni fa, era stato ricoverato in ospedale a Venezia per la frattura di un braccio e la rottura di un paio di costole a seguito di una caduta. Ieri era tornato a casa dopo che i controlli avevavo evidenziato una buona condizione fisica.
L’attore – come racconta tra le lacrime la figlia Anna – dopo aver cenato in famiglia, si è alzato e si è accasciato improvvisamente. Vani tutti i tentativi di rianimarlo. Lascia la moglie Carla e i figli Anna, Luisa e Paolo.
LA CARRIERA
Nel 1963 fa il suo esordio al noto locale milanese Derby, accanto a personaggi quali Enzo Jannacci, Bruno Lauzi, Franco Nebbia ed in seguito Cochi e Renato. Sempre nel 1963 partecipa alla trasmissione televisiva Gran Premio nella squadra del Veneto (con Renato Bruson). Nel 1966 effettua la sua prima tournée in Canada. Nello stesso anno pubblica il suo primo album, Lino Toffolo; tra le canzoni Gastu mai pensà, struggente canzone d’amore, che colpisce molto Enzo Jannacci. Passa poi alla RCA Italiana ed incide il suo disco di maggior successo, Oh Nina (vien giù da basso che te vogio ben), con cui partecipa anche al Cantagiro 1969.
Nell’autunno 1976 Toffolo ottiene un grande successo con Johnny Bassotto, canzone per bambini scritta da Bruno Lauzi e Pippo Caruso. In seguito al successo riscosso dalla sigla televisiva Johnny Bassotto, a Toffolo fu chiesto di pubblicizzare le confetture Santa Rosa, utilizzando la sigla come jingle e modificando l’incipit “Chi ha rubato la marmellata?” in “Chi ha rubato la confettura?”. Passa poi allaNumero Uno, l’etichetta fondata da Mogol e Lucio Battisti, per cui pubblica Centomila perché. Nel 1980 Io di più viene scelta come sigla di C’era una volta l’uomo, un cartone animato che va in onda nella stagione 1980-1981, co-prodotto da Italia, Belgio, Paesi Bassi e Francia.
Il cinema
Il suo debutto nel cinema avviene nel 1968, seppure in un ruolo secondario, nel film Chimera, diretto da Ettore Maria Fizzarotti, un “musicarello” incentrato sulle vicende amorose di Gianni Morandi e Laura Efrikian.Toffolo in Il merlo maschio (1971), di Pasquale Festa Campanile. Da allora, e per un decennio, interpreta molti film di successo. Degne di nota, tra l’altro, le sue partecipazioni in film di Monicelli (Brancaleone alle crociate, 1970), Festa Campanile (Quando le donne avevano la coda, 1970; Il merlo maschio, 1971; Quando le donne persero la coda, 1972; L’emigrante, 1973), De Bosio (La Betìa ovvero in amore, per ogni gaudenza, ci vuole sofferenza, 1971), Samperi (Un’anguilla da trecento milioni, 1971; Beati i ricchi, 1972; Peccato veniale, 1974; Sturmtruppen, 1976), Celentano (Yuppi du, 1975), Mogherini (Culastrisce nobile veneziano, 1976) e Risi (Telefoni bianchi, 1976). L’ultima sua interpretazione cinematografica è nel film satirico Scherzi da prete diretto nel 1978 da Pier Francesco Pingitore, dove Toffolo dà il volto e soprattutto la voce al personaggio di Monsignor Cassola, vescovo da cui dipende la parrocchia dell’irrequieto sacerdote don Tarquinio, interpretato da Pippo Franco.
E’ stato anche autore di alcune commedie, tra cui Gelati caldi, Fisimat e Lei chi è (2011).
Fonte: Il Gazzettino
Condividi: