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ANTITRUST: STOP AI RIALZI DELLE BOLLETTE TELEFONICHE POST 28 GIORNI

Arriva la “sospensione cautelare” dei rialzi delle bollette telefoniche decisi dagli operatori dopo l’arrivo dell’obbligo della fatturazione mensile, a sostituzione di quella a 28 giorni.

A fine gennaio i consumatori hanno denunciato aumenti in bolletta generalizzati fra gli operatori dell’ordine dell’8,6%, verificatosi dopo lo stop alla fatturazione a 28 giorni. In seguito a tale denuncia, l’Autorità Antitrust ha avviato un provvedimento per verificare la sussistenza di un’intesa fra gli operatori quali Tim, Vodafone, Fastweb, e Wind Tre, e la documentazione acquisita durante le ispezioni sembrerebbe confermare l’ipotesi secondo la quale le parti avrebbero comunicato ai propri clienti, quasi contestualmente, che la fatturazione delle offerte e dei servizi sarebbe stata effettuata su base mensile e non più su quattro settimane. L’Antitrust ha quindi bloccato l’aumento che i principali operatori delle compagnie telefoniche avevano deciso nel momento del ripristino della bolletta mensile, invece che ogni 28 giorni.

L’associazione Adico dichiara:

L’Autorità ha ritenuto che la documentazione acquisita durante le ispezioni confermi l’ipotesi istruttoria secondo cui le parti avrebbero comunicato ai propri clienti, quasi contestualmente, che la fatturazione sarebbe stata effettuata su base mensile anziché su quattro settimane, prevedendo al contempo un aumento del canone mensile per distribuire la spesa annuale complessiva su 12 mesi, invece che 13″.

Pertanto, in attesa della conclusione del procedimento, al fine di evitare il prodursi di un danno grave e irreparabile per la concorrenza e per i consumatori, l’Autorità ha adottato misure cautelari urgenti intimando agli operatori di sospendere l’attuazione dell’intesa oggetto di indagine e di definire la propria offerta di servizi in modo autonomo rispetto ai propri concorrenti”.

Secondo l’Associazione dei consumatori, gli aumenti contestuali e di pari importo tolgono alle famiglie e alle imprese le possibilità di abbandonare il proprio operatore per trasferirsi ad un altro, più conveniente. Continua, dunque, il pressing dei Garanti sulle società della telefonia e di Internet. Solo pochi giorni fa, l’Autorità per le Comunicazioni ha ordinato che queste società restituiscano quanto hanno sottratto ai clienti attraverso la fatturazione illegittima, anticipata ogni 28 giorni. La restituzione dovrà avvenire sotto forma di sconto sul canone delle connessioni fisse.

Fonte: Adico

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pier88

APERTURA BAR/CONTAINER PIER88: UN’OPERA D’ARTE AL BASSANELLO A PADOVA

Lunedì 19 marzo 2018 per la prima volta il bar/container Pier88 del Bassanello apre le sue porte al pubblico.

Lunedì 19 marzo 2018 c’è stata l’apertura di Pier88, bar/container del Bassanello a Padova che in questa giornata ha spalancato per la prima volta le sue porte al pubblico. L’innovativo container/bar sarà d’ora in poi aperto tutti i giorni dalle 7 del mattino alle 2 di notte. Purtroppo, però, causa delle condizioni meteo avverse, l’inaugurazione è stata posticipata in data ancora da definirsi.

Il locale, che si trova sul lungargine Scaricatore del Bassanello, con accesso da viale Felice Cavallotti, è già nel frattempo operativo ed è pronto ad accogliere al suo interno i clienti che vorranno iniziare la giornata con una colazione rigenerante, concedersi una pausa caffè, consumare un pranzo veloce, una lenta merenda, godersi un aperitivo in spensierato relax, farsi tentare da una cena improvvisata o coinvolgere in una piacevole serata di svago. Oltre al servizio bar, con annesso bagno accessibile anche ai disabili, un punto di assistenza è rivolto soprattutto ai ciclisti, che potranno usufruire gratuitamente di utensili comuni e attrezzature connesse alla riparazione e manutenzione delle biciclette. Una fontanella che eroga acqua potabile è inoltre a disposizione dei passanti e dei loro amici animali.

Il locale si trova in una posizione strategica, a ridosso della fermata del tram che collega in pochi minuti al centro della città, e si affaccia con il suo plateatico sul fiume Bacchiglione: la comodità ai servizi non impedisce però di lasciarsi alle spalle il traffico e la routine, per contemplare il lento scorrere dell’acqua, perdersi nel verde del paesaggio che fa da cornice e vi si riflette. A gestirlo sono due giovani baristi padovani che già da anni lavorano nel settore: il 26enne Giulio Facchin e il 33enne Luigi Francescon. Ideato dallo studio It’Ing di Padova e realizzato dalla ditta Habito di Cittadella, il chiosco è una struttura removibile, installata su un’area ottenuta in concessione decennale tramite bando di gara. Sulla facciata esterna trova spazio il murale “L’amore di un albero”, dell’affermato street artist padovano Tony Gallo, che ha decorato anche il portale di accesso al locale. Nelle prossime settimane, inoltre, l’opera d’arte verrà integrata dai quadri vegetali per giardini verticali ideati dalla start up locale LifePanel.

Per informazioni: Pier88 o il numero 3452970370

Fonte: Padova24ore

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venditori porta a porta

VENDITORI PORTA A PORTA: I RAGGIRI CONTINUANO. ADICO SEGUE IN MEDIA TRE CASI A SETTIMANA

Dopo un 2017 da record (ovviamente negativo), anche il 2018 è cominciato all’insegna dei “raggiri” da parte dei venditori porta a porta, raggiungendo una media di 3 casi a settimana.

Come l’anno passato anche il 2018 non inizia bene per quanto riguarda i “raggiri” dei venditori porta a porta. La novità di questi primi mesi dell’anno, però, è che tra la moltitudine dei prodotti venduti ora si possono trovare anche libri, oltre che accessori e prodotti per la casa. Anche i nomi della aziende coinvolte in questa tipologia di vendita totalmente scorretta a volte cambiano, ciò che non cambia però è la tecnica che usano. Il venditore si presenta a casa della “vittima” una prima volta, proponendo un catalogo da firmare e spiegando che si tratta solo di una formalità; dopo qualche tempo, e comunque sempre oltre le due settimane durante le quali è possibile richiedere il recesso per i contratti stipulati al di fuori dei locali commerciali, si ripresenta spiegando sfacciatamente che la volta prima era stato firmato un contratto e che ora è necessario procedere con i primi acquisti.

Dal 2015 Adico ha seguito decine di casi risolvendoli praticamente tutti. Il presidente dell’Adico Carlo Garofolini commenta:

“Il nostro ufficio legale contesta alle varie aziende il vizio del consenso da parte dell’acquirente facendo tirare un sospiro di sollievo soprattutto a donne, per lo più anziane, che quando ci chiamano sono disperate, a dimostrazione di quanto spietata sia questa metodologia di vendita porta a porta. Il 99% dei casi ha ottenuto una soluzione rapida e positiva, anche con la restituzioni della relativa caparra. La faccenda si complica se viene coinvolta una finanziaria ma anche in questo caso il problema può essere risolto”.

L’associazione Adico, dunque, invita le “vittime” di questo raggiro a contattare la segreteria allo 041-5349637 (aperta dal lunedì al venerdì con orario 9-13 e 15-19) per fissare il prima possibile un appuntamento con il proprio ufficio legale.

Fonte: Adico

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sanità pubblica

SANITÀ PUBBLICA: VISITE CON LISTA D’ATTESA FINO A 65 GIORNI CONTRO I 7 NEL PRIVATO E I 6 INTRAMOENIA

È in media di 65 giorni l’attesa per una visita nella sanità pubblica, contro 7 giorni nel privato e 6 in intramoenia.

Dall’Osservatorio sui tempi di attesa e sui costi delle prestazioni sanitarie nei Sistemi Sanitari Regionali, emerge che in media l’attesa per una visita nella sanità pubblica è di 65 giorni, mentre nel privato 7 e in intramoenia 6. Tale ricerca è stata commissionata dalla Funzione Pubblica Cgil e condotta dal centro Crea Sanità. È la prima indagine a confrontare tempi e costi nell’arco di 3 anni (tra il 2014 e il 2017) e su un campione di oltre 26 milioni di cittadini (44% della popolazione) in Lombardia, Veneto, Lazio e Campania. Secondo la ricerca, i tempi di attesa per una visita specialistica o un esame sono aumentati in media tra 20 e 27 giorni in 3 anni. Emerge, ad esempio, che dal 2014 a oggi l’attesa per una visita oculistica nel pubblico è aumentata da 61 giorni a 88 (+ 26 giorni) e quella per una visita ortopedica da 36 giorni a 56 (+20 giorni).

Dallo studio, che prende a riferimento un arco temporale che va dal 2014 al 2017, spicca con evidenza come il privato riduca drasticamente i tempi di attesa per prestazioni mediche e come anche il privato convenzionato garantisca un servizio notevolmente più rapido a quello del sistema pubblico degli ultimi anni. Per quanto riguarda i costi sostenuti dai pazienti, rilevati solo per intramoenia e privato a pagamento, dallo studio Crea e Funzione Pubblica Cgil compare che essi risultano mediamente abbastanza consistenti ma in molti casi non molto distanti dal costo del ticket pagato nelle strutture pubbliche e private accreditate. Un aspetto interessante da notare è come i costi del privato talvolta siano persino inferiori a quelli dell’intramoenia. Per una visita oculistica in sanità privata, ad esempio, lo studio rileva come nel 2017 si siano spesi circa 97 euro a fronte dei 98 euro dell’intramoenia. Lo stesso vale per la visita ortopedica che nel privato ha un costo di circa 103 euro contro i 106 euro dell’intramoenia.

Fonte: Adico

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