Le tavole e i prodotti tipici della ricorrenza pasquale non hanno portato alcun beneficio alle casse di alimentaristi e macellai naoniani, che anzi, lamentano cali degli introiti da “capogiro”.
Ad avere la peggio è stata di sicuro la carne, sia quella bovina che quella agnello e capretto, con contrazioni sino al 40%, anche a causa delle nuove tendenze alimentari, che stanno facendo lievitare in provincia i vegetariani e i vegani, andando ad aggiungersi alla già nutrita popolazione di fan del bio.
Difficoltà economiche, nuove tendenze alimentari, il 3% dei giovani è vegano e il 40% è vegetariano, oltre al declino delle tradizioni, stanno facendo dunque sparire la carne dalle tavole.
Fonte: Il Gazzettino
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